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Il futuro è già qui

Proponiamo un post pubblicato sulla pagina Facebook “Centenario dello Stadio Ennio Tardini” .


“Venezia Parma, si torna sconfitti, ma c’è un tifoso Crociato che sorride ripensando alla giornata.
No, non è per il gioco espresso dalla squadra o per la visita della città, il suo sorriso nasce guardando i presenti alla trasferta.
I presenti sono pochi, o perlomeno inferiori al numero che ci si poteva aspettare (erano in tutto 518), ma è osservandoli da vicino che nasce una osservazione diversa: ci sono una marea di ragazzi giovani.
Dando seguito a questa osservazione (il 40% dei presenti aveva meno di 35 anni ed una percentuale tra il 10/15% meno di 20 anni) è maturato il desiderio di approfondire: come è messa dal punto di vista anagrafico, la nostra tifoseria? Non in generale, ovviamente, ma quella parte che tifa, che urla, che si muove, che va in trasferta.
Ecco i dati.
Quest’anno in Nord gli abbonamenti sottoscritti sono stati 4233 e più precisamente:
2633 interi – 490 ridotto donna – 706 under 24 – 404 under 14
Questo significa che 1110 persone con meno di 24 anni hanno sottoscritto l’abbonamento in curva, rappresentando oltre il 25% di coloro che hanno promesso fedeltà ai Crociati a prescindere da tutto.
Il 25% sono una cifra elevatissima, dal punto di vista quantitativo; ma è un valore fondamentale dal punto di vista qualitativo, perché coloro che hanno meno di 24 anni rappresentano senza dubbio il futuro del nostro tifo.
Ma non è tutto.
In questo campionato si sono venduti al botteghino poco più di 2000 biglietti a partita; ebbene la metà di questi biglietti è stata acquistata da una fascia di tifosi tra i 14-24 anni.
Si intuisce immediatamente quanto cresca in modo più che proporzionale (ed incida sul potenziale entusiasmo) la percentuale dei giovani nelle presenze in curva.
Noi ci rivolgiamo a loro, affinché abbiano la voglia ed il coraggio di coinvolgere altri coetanei, di mettersi in discussione, di far diventare la partita del Parma un appuntamento imperdibile, di identificarsi completamente nell’unica squadra che rappresenta la nostra splendida città e la nostra magnifica provincia, di portare tutto il loro entusiasmo, sopperendo (almeno in parte) alle lacune ed alle mancanze della tifoseria Crociata.
Ma ci rivolgiamo anche al Parma Calcio ed alle organizzazioni di tifosi, affinché tutti siano sempre più stimolati a coinvolgere, aggregare, far esplodere la passione che un ragazzo di quella età può avere.
Noi “arnocchi” dobbiamo fare gli “arnocchi”, incoraggiandoli e stimolandoli, senza fare da tappo.
I giovani devono fare i giovani perché il futuro, per noi e per loro, è già iniziato ed è già qui.
Avanti Giovani Crociati!”

Il Mestiere del Capitano in streaming

Per celebrare l’anniversario della storica promozione del 18 maggio 2018, Lux for Media ha reso disponibile il film documentario su Alessandro Lucarelli “Il Mestiere del Capitano” in streaming gratuito alle 18 di oggi, ora italiana a questo link : Il Mestiere del Capitano YouTube premiere. Il film è sottotitolato in inglese.

Per chi non avesse occasione di vederlo oggi c’è la possibilità di noleggiarlo o acquistarlo sulla piattaforma Vimeo a questo link:  Il Mestiere del Capitano Vimeo link.

Ferrari dice quello che sappiamo già, ma che a volte dimentichiamo

Marco Ferrari, in un post di ieri sulla sua pagina Facebook, manifesta il proprio sostegno alla squadra, mette in fila alcune verità, e ci ricorda che una squadra “normale” non lo siamo mai stata: di imprese come quella che ci aspetta ne abbiamo già fatte.

“È proprio quando sei a terra e tutti intorno ti danno per morto e ti deridono, che deve accendersi più forte la voglia di rialzarsi e di lottare. Non siamo mai stati una squadra normale. Parma è sinonimo di rovinose cadute, ma anche di imprese memorabili. Ed è nei momenti peggiori che abbiamo spesso saputo tirare fuori il meglio di noi. È tempo di ritrovare questo spirito. Non dobbiamo accettare altro destino che non sia quello che possiamo ancora scriverci da soli. Il Parma Calcio è un grande gruppo, formato da calciatori forti, guidato da un Mister che è una roccia nella tempesta, preparato da uno staff che per il Parma andrebbe nel fuoco e supportato da un grande Presidente, pieno di energia, risorse, grinta ed entusiasmo. Per andare in guerra, non ci serve niente di più. E non farei a cambio in nulla con i nostri avversari.
Dai Parma! Dieci battaglie per scrivere un altro pezzo di storia.
Forza Parma. Sempre.”

Noi sottoscriviamo tutto.

Vitesse Europa In: memorie parmigiane dall’altro lato degli spalti

Un lampo di ricordi della gloriosa epoca dei trionfi europei sono appena apparsi su una recente pubblicazione olandese: “Vitesse Europa In” di Ferry Reurink, dedicato all’avventura europea della squadra olandese,

Ferry, giornalista e storico del Vitesse, è stato nostro ospite nella passata stagione per raccoglier documenti e interviste per la realizzazione del capitolo dedicato alla doppia sfida tra il Parma e il Vitesse durante la Coppa UEFA 1994/95.

Il libro, zeppo di memorie e foto inedite, è una testimonianza importante di un calcio che non c’è più, quando stare insieme era l’essenza del tifo e una partita europea era l’occasione per scoprire dei luoghi, fare nuovi amici (talvolta nemici) e vivere avventure.

Il capitolo sul Parma è stato realizzato grazie al contributo di Andrew Gardener (autore negli anni a novanta di una fanzine in inglese per i supporter del Parma, “One team in Emilia”), Giuseppe Squarcia (Parma Supporters Liaison Officer) e Angelo Manfredini (presidente del Centro Coordinamento Parma Clubs). Al suo interno alcune immagini inedite del Tardini e di Piazza Garibaldi fotografati dai tifosi del Vitesse.

Vogliamo ringraziare Ferry per averci contattato e coinvolto in questa pubblicazione e la Famiglia parmigiana per rispondere sempre con entusiasmo e disponibilità alle nostre iniziative.

E’ possibile acquistare il libro a questo link: http://www.uitgeverijkontrast.nl/archive/products/vitesse-europa-in/

Boys: i 30 anni di una storica ricorrenza e una sciarpa per celebrarla

Condividiamo il comunicato dei Boys Parma 1977 pubblicato sul loro sito e sul profilo Facebook del Gruppo:

”I BOYS VERSO I 43 ANNI.

Dalla trasferta di Torino, ultima che abbiamo organizzato, sono passati due mesi. Due mesi senza sede, senza partite, senza aggregazione. Di fronte abbiamo la prospettiva di restare per un lungo periodo senza stadi, con mille incertezze su come saranno poi quando riapriranno, e se potremmo tornare a viverli da Ultras come abbiamo sempre fatto.
Il primo passo sarà riaprire la sede, tornare a vivere e ragionare da Gruppo, trovare gli stimoli e le motivazioni per sopravvivere, cercando di confermare tutte le nostre attività, quelle che riusciremo a fare comunque, aumentando quelle extra tifo, per arrivare al prossimo anno ad avere ancora gli stimoli e l’esigenza di continuare a tenere aperta la sede.
Ad Agosto saranno 43 gli anni di vita dei Boys, 43 anni in cui i Boys sono diventati comunità, sviluppando appartenenza nei giovani Parmigiani e diventando il punto di riferimento per tutti i tifosi del Parma.
Adesso è compito di tutti restare uniti, continuare a essere comunità, non singoli tifosi, per conservare le tradizioni e difenderle, ricordandoci quello che ci siamo guadagnati e dove siamo arrivati in questi anni.
Cercheremo di organizzare momenti di aggregazione, appena sarà possibile, per poterci ritrovare, e per non perdere il senso di aggregazione e amicizia che si è creato negli anni, tifando assieme nella Curva Nord Matteo Bagnaresi.
Il 27 Maggio saranno i trent’anni della nostra prima promozione in serie A. Avevamo dei progetti per festeggiare questa giornata, ma purtroppo non si potrà fare nulla, non è il momento giusto. Abbiamo però pensato ad un modo per ricordare i 30 anni della promozione, giornata come Vicenza, il 4 Maggio 86, Wembley, lo spareggio di Bologna, il fallimento, la promozione a Spezia, giornate che hanno reso grandi la nostra comunità.
Abbiamo pensato di fare una sciarpa per il 27 Maggio, per fissare nella storia una delle più importanti giornate vissute dai Boys e dalla nostra città, un ricordo per chi come noi, nonostante tutto, vuole continuare a tenere vivi i nostri valori, le nostre tradizioni e l’ideale Ultras della nostra città: I BOYS PARMA 1977.

I 30 ANNI DEL 27 MAGGIO 1990

Questa data per tutta Parma non è e non sarà mai una data qualunque, da oramai 30 anni è impressa nella storia della nostra città. Un giorno che ha elevato Parma, i suoi Ultras e i suoi tifosi, ad un livello di godimento allo stato puro, una data che ha consegnato nelle nostre mani la storica prima promozione in Serie A, e che ci ha proiettato nei successivi 30 anni, densi di soddisfazioni, sia a livello ultras che calcistico. Una data che ci ha anche regalato il trofeo dei trofei: lo striscione Ghetto, simbolo principale degli odiati cugini Reggiani. Una giornata che definire Epica sembra spesso riduttivo, dove le soddisfazioni ultras si sono unite a quelle calcistiche. Eravamo al Tardini, non a Wembley, ma quella vissuto a Parma il 27 Maggio 1990, è stata probabilmente la più bella giornata dei Boys Parma 1977 nei nostri oramai 43 anni di storia.
Abbiamo pensato quindi di celebrare i 30 anni del 27 Maggio 1990, con una sciarpa celebrativa che possa onorare entrambe le conquiste e che ci consenta di tenere vivo questo magico ricordo.
La sciarpa è a tiratura limitata chi è interessato scriva un messaggio alla nostra pagina Crusader o contatti direttamente i responsabili del gruppo. È possibile prenotare le sciarpe alla birreria Vecchie Maniere e alla cartoleria Cartamania di Baganzola.
DAL 1977 ORGOGLIOSAMENTE BOYS PARMA.”

I Boys si uniscono al coro degli ultras europei: stop al calcio senza tifosi

credit: Givemesport.com

I Boys Parma 1977 hanno rilasciato oggi un comunicato per sostenere la loro contrarietà a una ripartenza del calcio senza i tifosi e sottoscrivendo un documento sottoscritto da oltre 350 gruppi di tifo organizzato italiani ed europei: Monaco a Torino, da Madrid a Lisbona.

FERMIAMO IL CALCIO SENZA TIFOSI

L’Europa è nella morsa del Coronavirus. 
I governi hanno dichiarato il lockdown totale, tutelando così la cosa più preziosa che abbiamo: la salute pubblica, primo obbiettivo per tutti. 
Per questo, riteniamo più che ragionevole pensare ad uno stop assoluto del calcio europeo. 

Chi gestisce quest’ultimo, invece, ha fin da subito espresso un solo ed unico obbiettivo: RIPARTIRE.
Siamo fermamente convinti che a scendere in campo sarebbero solo ed esclusivamente gli interessi economici e questo viene confermato dal fatto che il campionato dovrebbe ripartire a porte chiuse, senza il cuore pulsante di questo “sport popolare” : I TIFOSI. 

Ci è più che lecito pensare che ancora una volta la supremazia del denaro vada a calpestare così il valore della vita umana.

Pertanto, chiediamo fermamente agli organi competenti di mantenere il fermo delle competizioni calcistiche, finché affollare gli stadi non tornerà ad essere un’abitudine priva di rischi per la salute collettiva.

Se il sistema calcio si trova in una situazione di tanta difficoltà, la colpa va attribuita alla mal gestione degli ultimi decenni. Mal gestione che abbiamo sempre messo in evidenza con il solo ed unico fine di tutelare e salvaguardare lo sport più bello del mondo.

Oggi il calcio è considerato più come “un’industria” che come uno sport, dove sono le PAY-TV a tenere sotto scacco le società, alimentandole con i propri diritti televisivi e permettendo così alle società stesse di poter pagare stipendi spropositati ai calciatori; alimentando a loro volta la sete di denaro di procuratori squali, il cui unico obbiettivo è quello di gonfiarsi il portafoglio. Un sistema basato solo ed esclusivamente su business ed interessi personali che se non verrà ridimensionato quanto prima porterà ad un solo ed unico fine: LA MORTE DEL CALCIO STESSO.

Teniamo a sottolineare che se gli Ultras avessero una minima intenzione di lucrare su quella che è la nostra passione (come abbiamo potuto leggere dai media in questi giorni), spingeremmo per una ripartenza dei campionati anziché lottare perché questo non avvenga.

Tutto questo deve cambiare. Siamo pronti a confrontarci con chi di dovere per riportare il calcio ai suoi albori, per tornare a vivere la nostra più grande passione in prima persona, per fare in modo che questo torni ad essere UNO SPORT POPOLARE.”