Per noi tifosi fuori sede, che viviamo più o meno mimetizzati nelle terre selvagge, ogni riferimento al Parma e a Parma è una boccata d’aria nella nostra giornata. Solo chi è nella nostra condizione può capire l’infantile emozione nell’incrociare nella propria città un’auto targata “PR” o sorprendersi a fotografare un pesce in un acquario solo perché colorato di giallo e di blu. Sappiamo di correre il rischio di sembrare dei coglioni ma sappiamo anche di non essere gli unici ad aver per anni consentito l’acquisto in casa di una e una sola marca di latte. Conserviamo un vecchio numero della Gazzetta di Parma solo perché a un conoscente che passava in città gliela abbiamo chiesta come cimelio. Ed è ancora lì nell’armadio, anche se nel frattempo ci siamo sposati e abbiam dei figli, accanto al poster della stagione ‘91-‘92, al fazzoletto della contrada della Tartuca e a quella impegnativa felpa della collezione “i grandi Club”.
Siam partigiani, noi tifosi fuorisede, e siamo avidi. Avidamente cerchiamo Parma. Studiamo modi di dire e dialetto. Non lo parliamo ma conosciamo la differenza tra maiale e goccetto. Abbiamo letto talmente tanto sulle barricate dell’Oltretorrente che Guido Picelli è diventato praticamente uno zio e con certezza possiamo affermare che Vittorio Adorni sia stato il più grande ciclista della storia.
Per anni ci siamo sentiti soli, noi tifosi fuorisede. In seguito, forse grazie ai social, abbiam capito che soli non eravamo ma pochi sì, e sparpagliati. Poi abbiamo trovato qualcuno che scrive delle cose che a leggerle uno dice “ma sai che la penso proprio così?”.
Solo che le dice meglio di come le avevamo pensate noi.
Paolo Nori è uno che puoi incontrare su un pullman in una trasferta del Coordinamento, ma è anche uno che, tra le tante cose che fa, di mestiere scrive dei libri e ne traduce. E’ uno importante, insomma. E tifa Parma.
Qualche giorno fa, a Genova, si è tenuta una serata dedicata a Gianluca Vialli e Paolo, chiamato a intervenire, ha esordito così:
“Buongiorno.
Sono molto contento e un po’ imbarazzato di essere in questo teatro di Genova a parlare di calcio in questa ballata per Vialli.
Sono contento e imbarazzato, e sono imbarazzato perché io, di calcio, non so tanto cosa dire, se non che, io sono di Parma, sono un tifoso del Parma, ma è una cosa che non c’entra niente né con Vialli, né con la mia professione.
Io, quando mi chiedono il mestiere che faccio dico che scrivo dei libri, e ne traduco, anche, dal russo, e ogni tanto dico che a me mi piaccion due cose che fanno piangere, la letteratura russa e le partite del Parma.
Ecco, la domanda che mi viene da farmi, è perché?
Perché, mi piacciono le partite del Parma?
Ho cominciato a tener per il Parma nel 1970, quando avevo sei anni e il Parma giocava in serie D… “
L’ intervento completo lo trovate sul suo canale Telegram “Esiste un’altra squadra”, che dovete seguire assolutamente: https://t.me/esisteunaltrasquadra
Alla serata per Vialli, in un teatro gremito e pronto a celebrare il grande campione, Paolo ha parlato tutto il tempo di quanto gli piaccia andare a vedere il Parma.
E’ stata una cosa bellissima e commovente, almeno per noi tifosi fuorisede.
Che poi alla fine il discorso tutto insieme con Vialli un po’ centrava, ma il fatto è che è bello, è bellissimo avere una voce nostra.
Oggi Paolo Nori sarà ospite di Marco Balestrazzi a Radio Parma per fare la telecronaca della partita. Se non sarete all’Ennio o davanti alla TV, avete qualcuno da ascoltare.